Andare su Marte appare più vicino di quanto potesse sembrare solo una decina di anni fa. Le accelerazioni tecnologiche che abbiamo avuto negli ultimi tempi, combinate con una crescente disperazione legata allo stato di salute del nostro pianeta, hanno spinto molti a vedere la colonizzazione dello spazio – e di Marte in particolare – come l’unica possibilità per l’umanità di sopravvivere. Alcuni pensatori si spingono addirittura a considerare questo progetto come un dovere morale verso le future generazioni. Tra i pianeti del Sistema solare che abbiano una realistica possibilità di essere raggiunti fisicamente, Marte è quello che assomiglia di più alla Terra. È quindi sia il pianeta che offre le maggiori probabilità di successo di esplorazione e colonizzazione con equipaggio, sia quello in cui abbiamo le maggiori possibilità di trovare tracce di vita aliena, presente o passata. Man mano che la possibilità di colonizzare Marte si fa più concreta, attraverso esplorazioni di robot e mappature varie, le implicazioni della colonizzazione del pianeta richiedono, con crescente urgenza, una specifica considerazione filosofica. Attraverso l’uso di alcune delle fonti più rilevanti pubblicate di recente sul tema dell’etica spaziale e con un metodo proprio dei domini dell’etica applicata, della filosofia politica e del biodiritto, Garasic vuole evidenziare l’attuale stato dell’arte sia a livello teorico (attraverso le argomentazioni postumaniste che abbracciano e spingono per la colonizzazione dello spazio) sia a livello pratico (prendendo in considerazione alcuni scenari reali che si stanno sviluppando nello spazio), offrendo un’analisi affascinante di molte delle delicate questioni etiche legate alla specificità della colonizzazione spaziale.
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A tutto schermo. Tecniche video avanzate. Vol 3 (Dino Audino)
Il terzo volume di A tutto schermo si concentra sui metodi di produzione video tecnicamente più avanzati e più recenti. Attraverso un approccio pratico ed esaustivo, il libro guida il lettore nel mondo del video 3D e VR e lo accompagna attraverso le molteplici realtà, da quella aumentata a quella mista, che saranno imprescindibili negli anni a venire per chi lavora nell’audiovisivo. Un’ampia sezione è dedicata all’ingresso dirompente dell’Intelligenza Artificiale, con una riflessione sullo stato dell’arte e sulle implicazioni future per tutto il settore. Questo volume si propone di preparare il lettore per il futuro del fare video, esplorando scenari e tecnologie all’avanguardia. Completano il volume materiali online integrativi.
Le classi sociali in Italia oggi (Laterza)
Cinquant’anni fa Paolo Sylos Labini pubblicò il Saggio sulle classi sociali, un libro fondamentale che rivoluzionò l’idea stessa della struttura sociale italiana, mettendo in luce come negli anni del boom economico si fosse formato un vasto ceto medio, non più proletario e non ancora borghese. In questo mezzo secolo nessuno è più tornato a indagare così in profondità la società e per molto tempo ci si è accontentati di dire che «le classi non ci sono più». Pier Giorgio Ardeni è ‘tornato sul luogo del delitto’, riprendendo il lavoro di analisi laddove lo aveva lasciato Sylos Labini. Il risultato della sua ricerca descrive i cambiamenti intervenuti e come l’Italia intera è ancora attraversata da differenze sociali che permangono forti e nette, che limitano la mobilità sociale, l’accesso all’istruzione, le possibilità e le opportunità. Certo, il peso relativo delle classi è variato e con esso il loro peso ‘politico’ ma, ancora oggi, a differenze nel contesto di origine, nel titolo di studio e nella professione corrispondono disuguaglianze nella distribuzione del reddito. Ed è proprio da questi aspetti che bisogna ripartire per ripensare la crisi della democrazia e della rappresentanza.
Corro Ergo Sum: storia disordinata di Giovanni atleta paralimpico
Giovanni è un atleta affetto da sindrome di Down che si cimenta a livello agonistico nella pratica dell’atletica leggera e calcio a 5.
L’idea di scrivere un libro è nata per raccontare cosa significa la pratica dello sport per i nostri ragazzi, contrariamente agli stereotipi che spesso accompagnano la loro vita e per evidenziare le loro potenzialità e la grande forza di volontà che mettono in ciò che fanno. Viene trattato il tema della disabilità da un’ottica, quella sportiva, diversa da come si fa di solito per questa materia.
Il libro racconta in maniera divertente la storia di Giovanni, mostrando i suoi punti di forza, ma anche le sue debolezze.
In più occasioni si offrono spunti per riflettere sulla disabilità, sul modo di viverla, su come gli occhi dei “normodotati” e le istituzioni la vedevano ieri e la considerano oggi. Il susseguirsi dei capitoli vuole essere accattivante per cercare di catturare l’interesse del lettore per accompagnarlo in un piccolo viaggio, apparentemente scanzonato ma non troppo. Terminato il libro il lettore sarà spontaneamente portato a fare un collage dei temi toccati nei vari capitoli e presentati volutamente alla rinfusa per ottenere invece un qualcosa di organico. Il libro, con il suo titolo “Corro ergo sum”, vuole testimoniare il grido di libertà di Giovanni, lo slogan con cui fa conoscere la sua presenza, con le sue attitudini, con la sua forza, con i suoi limiti, con tutto se stesso.
Maschi che piangono poco (Garzanti)
A partire dall’osservazione di casi clinici e di esperienze personali, in Maschi che piangono poco lo psicologo Alberto Penna dimostra che per aiutare la nostra società è necessario partire innanzitutto dall’educazione: accettando senza vergogna le proprie fragilità e sviluppando con le proprie emozioni un rapporto sano e maturo, bambini e ragazzi impareranno infatti a elaborare con successo frustrazioni e sconfitte, pronti a diventare, così, uomini finalmente liberi. In tutto il mondo i suicidi maschili sono almeno il doppio di quelli femminili mentre il numero di donne uccise dai propri compagni si fa sempre più allarmante. Perché? L’autore propone un’ipotesi innovativa: che questi comportamenti non siano connaturati all’essere maschi, ma il risultato di un’educazione che spinge i bambini a nascondere il proprio dolore. Fin dai tempi più antichi, la fragilità dell’uomo è stata considerata un tabù, e ciò ha finito col generare un vero e proprio handicap emotivo: negare la tristezza e la paura significa infatti aumentare la sofferenza, lasciare spazio alla solitudine, all’aggressività e alla violenza – contro sé stessi e contro gli altri. Di fronte alle ricadute più drammatiche di questa tendenza, siamo chiamati a invertire la rotta. Come?
La fine del mondo (non) è vicina (Santelli)
Quella che stiamo vivendo è una fase storica di transizione epocale che i mass media ci presentano con i toni catastrofici e apocalittici della crisi. Questo libro, invece, vuole mostrarne un altro punto di vista: quello a cui stiamo assistendo è l’esaurimento di un paradigma basato sul materialismo, sulla competizione, sull’individualismo, sulla smania di arricchimento e la sua sostituzione con uno nuovo guidato dall’integrazione tra individuo e collettività, tra competizione e collaborazione, tra denaro e felicità.
Matti per la matematica (tab edizioni)
Pitagora, Archimede, Einstein, Turing. E ancora: Gödel, Cantor e gli italiani Majorana e Caccioppoli. Qual è il legame tra questi personaggi? Una passione intensa e quasi ossessiva per la matematica. Questa fervente dedizione ha influito fortemente sulle loro vite, caratterizzate da rigorosi standard e precisione maniacale, ma anche da comportamenti bizzarri o persino tragici. E paradossali, come morire per completare un teorema, rifiutare premi in denaro, risolvere rompicapo impossibili senza pubblicarne la dimostrazione. Un viaggio attraverso menti geniali e folli, vite complesse e straordinarie, da cui scaturiscono una serie di domande provocatorie: studiare matematica fa diventare matti? O bisogna essere matti per studiare matematica? Quanto il genio influisce sulle attitudini personali oppure, viceversa, quanto le proprie peculiarità permettono di essere geniali?
Il principio di Dignità umana nell’era della Datificazione (Kront)
L’affermazione che lo sviluppo tecnologico contemporaneo debba muoversi entro i limiti del rispetto della persona umana è un’asserzione sulla quale converge un largo consenso e che non manca di essere declinata in numerosi interventi istituzionali. D’altro canto, il principio di dignità umana è divenuto il cardine fondamentale degli ordinamenti giuridici contemporanei e di tutti i tentativi di costruzione di relazioni giuridiche internazionali che si vogliano instaurare all’interno dei valori affermati dalla Carta delle Nazioni Unite. Eppure, leggendo le più recenti realizzazioni normative, dal GDPR all’AI Act, seppur caratterizzate dallo sforzo esplicito di individuare un delicato equilibrio tra diritti fondamentali e processo di datificazione del mondo umano, non può non emergere qualche preoccupazione sull’effettiva idoneità di tali atti ad affermare una tutela efficace della dignità umana. Quest’ultima, peraltro, si presenta nella pratica giurisprudenziale in una pluralità di significati ed applicazioni, non tutte perfettamente consistenti e che si spiegano per la lunga e complessa storia del concetto. Attraverso l’esame della direzione di sviluppo della datificazione contemporanea, che produce un’oggettivazione sempre più profonda e radicale dell’essere umano, e dei principali percorsi normativi di affermazione del principio di dignità umana, questo libro vuole aprire la discussione su un punto fondamentale e cioè sulla possibilità di una perdita di consistenza di tale principio in ragione del superamento dell’Umanità quale categoria fondazionale del pensiero contemporaneo.
Innovatori outsider. Nuovi modelli imprenditoriali per il capitalismo italiano (Il Mulino)
L’imprenditorialità italiana si trova oggi di fronte a un bivio: o rinnova il proprio DNA o non potrà che avviarsi verso un lento declino. I dati non lasciano spazio a interpretazioni: da un lato, abbiamo perso nell’ultimo decennio quasi 60.000 piccole imprese manifatturiere, quelle che a lungo hanno sostenuto la competitività del capitalismo industriale italiano; dall’altro, siamo un’economia che fatica a produrre nuove imprese tecnologiche di successo. A metà strada tra questi due modelli esiste però una terza via, che sembra poter ridare slancio all’imprenditorialità italiana. Si tratta dell’impresa plug-in, un’impresa che ha tutte le caratteristiche di una startup innovativa, ma opera all’interno delle aree industriali tradizionali. Dalle interviste che l’autore ha raccolto risulta evidente che questi giovani imprenditori portano rinnovamento e danno impulso anche alle attività che da più tempo operano sul territorio. L’auspicio è che questi innovatori outsider, ancora non abbastanza conosciuti benché presenti in tutto il Paese, riescano a indicare una possibile via di sviluppo e a ravvivare il capitalismo italiano.
I segreti del Canal Grande. Misteri, storie, curiosità sulla più bella strada del mondo (Editoriale programma)
Oltre le finestre dei palazzi sul Canal Grande, i più prestigiosi e importanti di Venezia, si nascondono le leggende, i misteri, le curiosità, gli intrighi e le passioni della Serenissima. Nelle loro stanze si è snodata, nei secoli, la storia millenaria della Repubblica. Dai loro balconi si sono affacciate le cortigiane più belle, i poeti più acclamati, gli ospiti più prestigiosi, i governanti più scaltri e accorti, che hanno reso leggendaria la città lagunare. “I segreti del Canal Grande” racconta tutto questo navigando nella storia: è infatti percorrendo le rive della “strada più bella del mondo”, così come è stata definita – in un doppio viaggio “De Citra” e “De Ultra”, ovvero su un lato e sull’altro della città – che è possibile rivivere le vicende della Serenissima, lasciandosi sedurre dalla sua storia straordinaria e dalla civiltà che prese piede tra le isole della laguna. Un libro che si legge in due versi, per scoprire il Canal Grande seguendo una volta la sua sponda sinistra (“De Citra”) e l’altra, girando il libro, la sponda destra (“De Ultra”).