11/07/2025 09:59
Le migrazioni, la coltivazione del tabacco, il contrabbando, il clima prebellico, ma anche l’aspirazione ad una vita migliore, la solidarietà tra gli umili, i processi di emancipazione sono il terreno in cui si dipanano le vicende, in parte reali e in parte di fantasia, qui raccontate. Per l’autore un viaggio nella memoria familiare che ha come protagonisti principali i nonni materni e tanti personaggi di contorno, per la maggior parte parenti e compaesani, che alla vigilia della Prima guerra mondiale danno vita ad un racconto corale che inizia nella loro piccola patria, la Valle del Brenta, e si conclude, ma non si chiude, nelle regioni minerarie della Germania del Nord.
Durante l’evento Grazia Mandruzzato proporrà delle letture del vivo.
11/07/2025 09:59
Per una singolare coincidenza, il Memoriale Brion eretto a San Vito di Altivole (Tv) da Carlo Scarpa (1906-1978), si trova al centro di due pellicole recenti (Dune Parte 2 di Denis Villeneuve e Le città di pianura di Francesco Sossai) suscitando interesse e curiosità presso un vasto pubblico, che abitualmente non dimostra soverchi interessi per l’architettura contemporanea. Chissà quanti, tra gli spettatori di Dune Parte 2, si sono accorti che le architetture, insieme arcaiche e avveniristiche, in cui sono ambientate varie sequenze del film non sono opera dei set designer hollywoodiani, ma riprese dal vero all’interno dello spazio “inventato” dall’architetto veneziano Carlo Scarpa e facilmente raggiungibile da qualsiasi città del Veneto. Allo stesso modo i numerosi spettatori che nel giro di poche settimane hanno decretato il successo senza precedenti di Le città di pianura si saranno chiesti per quali ragioni le scorribande notturne dei due cinquantenni “scoppiati” e del giovane studente si concludano negli spazi misteriosi di un’opera non certo familiare al grande pubblico. La presentazione del numero 28 di «FINNEGANS» prenderà spunto dal singolare rapporto tra «spazio costruito» e «spazio naturale» che sta alla base dell’opera di Scarpa per esaminare il vasto repertorio di paesaggi culturali veneti presentato nella sezione monografica della rivista intitolata Pedemontana.
11/07/2025 09:59
Sin dall’inizio dei tempi, l’umanità ha tessuto leggende, creato cosmologie e formulato ipotesi scientifiche nel tentativo di capire da dove veniamo e dove siamo diretti. Indagare il mistero delle origini dell’uomo è un viaggio affascinante e multidisciplinare: dalle prime spiegazioni mitiche, passando per le rivoluzioni introdotte dalla teoria dell’evoluzione di Darwin, Massimo Polidoro ci accompagna fino alle scoperte più recenti nei campi della genetica, della fisica e delle scienze della Terra, dove l’analisi del DNA antico, le datazioni radiometriche e lo studio dei climi passati si intrecciano per raccontare l’età dell’universo e il fragile ruolo che l’umanità occupa nella storia naturale. Nel tentativo di darci risposte, abbiamo costruito narrazioni e metodi d’indagine sempre più sofisticati, tramite i quali, accanto alla comprensione del nostro passato, affiora anche un monito urgente per il futuro: come ci avvertono alcuni studiosi, dopo circa 900.000 anni la nostra specie potrebbe di nuovo trovarsi sull’orlo dell’estinzione. Quello di Polidoro è più di un semplice racconto divulgativo, è un invito, attraverso la storia di Homo sapiens, a riflettere sulla fragilità e sulla straordinarietà della nostra esistenza. L’universo, infatti, non ci stava “aspettando”: siamo soltanto il frutto di coincidenze biologiche e storiche che avrebbero potuto non verificarsi. Ora, per la prima volta, il delicato equilibrio che regge la nostra sopravvivenza dipende essenzialmente da noi.
11/07/2025 09:59
Fidati che c’è tutto è una bussola per chi sente di aver perso l’orientamento. E magari anche l’equilibrio. Per chi
si guarda e si chiede: “Che ci faccio qui?”.
“Se ti perdi, cercati nelle cose che ami”: questo è solo il punto di partenza, il percorso saprà essere
sorprendente.
Il libro parla a chi si interroga se la vita che sta vivendo sia davvero la propria, a chi ama il proprio lavoro ma
sente il bisogno di ritagliarsi un pezzo di mondo solo per sé, a chi combatte ogni giorno con la sensazione di
non essere abbastanza, a chi ha una passione che brucia forte e vuole darle spazio senza far saltare in aria
tutto il resto.
La montagna è la metafora che aiuta a guardare la vita con profondità, connessione e consapevolezza. La
lettura guida a riconoscere e coltivare le risorse che già possediamo, partendo da ciò che si ama fare, dalla
passione più grande. E se si pensa di non averne una, questo libro aiuta a trovarla.
Non ci sono formule magiche, ma strumenti concreti. Perché la montagna insegna che ogni salita ha il suo
ritmo, ogni vetta il suo tempo e ogni cammino il suo senso.
Fidati, c’è tutto
15/12/2025 18:30 - 19:30
In un contesto segnato da incertezze macroeconomiche, crisi geopolitiche, trasformazioni sociali e, non da ultimo, dal prorompente ingresso dell’AI nella vita lavorativa, chi si occupa di comunicazione di impresa deve sapersi evolvere, adattare, ripensare. L’attività dei comunicatori di impresa deve misurarsi oggi con l’impatto dei social media e delle fake news, il ruolo ancora significativo dei media tradizionali, le sfide legate alla trasparenza e alla velocità delle informazioni, la gestione delle crisi reputazionali: solo comprendendo e maneggiando tutti questi aspetti, i comunicatori potranno diventare interpreti dei cambiamenti, guardiani della reputazione e, insieme, costruttori di fiducia. E saranno sempre più strategici e determinanti per il successo delle imprese. Sono le considerazioni che ci propone questo libro che, coniugando esperienza personale, analisi critica, proposte di rinnovamento e suggestioni per il futuro, esorta a riflettere sul ruolo nuovo del comunicatore d’impresa oggi, sulla sua centralità nell’ecosistema aziendale, sull’importanza della sua azione come leva di reputazione e di business. Un ruolo non esente dai rischi legati all’AI, ma che grazie a originalità, pensiero critico e capacità di relazione resterà insostituibile. Un invito non solo per chi già opera in questo settore, e ne vuole comprendere le evoluzioni, ma anche per le nuove generazioni, a non abbandonare la professione, ma anzi a coltivarla con competenze rinnovate. Un manifesto rivolto a tutti coloro che vivono nelle imprese (e non solo) per riaffermare la rilevanza della comunicazione in un mondo sempre più complesso, dove la differenza non la faranno le macchine, ma la capacità umana di pensare e dare senso alle parole.