Il Giornale di Vicenza / di Greta Dircetti
La trasformazione digitale, ovvero una macro area che al proprio interno ne comprende altre: l’offerta di business, la possibilità di arricchire questa offerta e la conseguente ridefinizione del modello di business stesso. Si apre con questo tema il primo incontro, “Trasformazione digitale”, dell’ultima giornata del festival “Make in Italy”, promosso da CNA Vicenza, Comune di Thiene e Italy Post, con l’obiettivo di far incontrare la manifattura e il digitale. «Uno strumento fondamentale se si vuole portare avanti un’impresa – spiega Giuseppe Mayer, digital officer di Armando Testa – è l’utilizzo di piattaforme, banche dati che hanno la peculiarità di poter essere modificate e migliorate da chi le utilizza. Le imprese venete hanno paura di aprirsi in questo senso al mercato, non condividono le informazioni che possiedono, ma nemmeno usano in maniera intelligente quelle già presenti sul mercato».
DESIGN THINKING E CO-PROGETTAZIONE. Jacopo Pertile, co-fondatore di Azzurro Digitale, presenta un nuovo modello, per le imprese italiane, ma già conosciuto ed utilizzato negli USA, il “design thinking”, che mette al centro l’uomo e, partendo dai suoi bisogni, costruisce nuovi prodotti e servizi su misura. «Un modello – commenta Pertile – che può essere utilizzato anche all’interno di una fabbrica, partendo da piccoli progetti che poi vengono perfezionati ed esportanti in altre aziende. È necessaria una progettualità comune, l’impresa stessa deve integrarsi nel territorio in cui è inserita e co-progettare e collaborare con altre imprese del territorio, ma anche con università, startup e realtà limitrofe; questo è il punto focale».
ESISTE SOLO IL DIGITALE. «Digitale non vuol dire più nulla perché ora è l’ecosistema nel quale tutti noi viviamo. È un termine che non può più essere usato in contrapposizione con un altro, non è più o digitale o non digitale, perché l’altro è morto. Quello che non è digitale è morto». Questo è il punto di vista di Michele Polico, fondatore e CEO Young Digitals, convinto che l’avanzata del digitale non solo sia cosa successa ed acquisita, ma dalla quale si dovrebbe ora partire, per affrontare nuove sfide in un’ottica di superamento dei dubbi attuali.
LA SCOMMESSA. Su un piano di sviluppo forte, digitale ma non solo, ha scommesso CNA Vicenza, come spiega il suo direttore, Alessandro Leone: «Nel 2017 si è concluso il primo periodo di programmazione, che abbiamo simbolicamente chiamato “Avant-garde” – ricorda -. L’intenzione è quella di spezzare con la tradizione, ma non di cancellarla; semplicemente fornire delle linee guida diverse, che si incardinano in due punti fondamentali». «Il primo – prosegue Leone – riguarda la cultura associativa, vogliamo che i nostri associati siano più informati sul modo di fare impresa e su come raggiungere la migliore modalità per farlo. Il secondo punto riguarda la digitalizzazione, con incentivi alla parte on-line, unita però all’utilizzo delle sedi fisiche sul territorio, che rimangono a disposizione degli associati».